Un mondo in controluce.
Più intimo di così ci sono solo gli organi interni.
È iniziato un periodo dell'anno in cui si tirano le somme, si inizia a starnutire e si delineano i primi buoni propositi da rimandare a dopo le feste.
È anche il periodo in cui si avviano i nuovi progetti approvati in estate e si abbozzano i summary e le partnership di quelli da scrivere.
La nostra nuova sede, in questo periodo, è un via vai di persone, di idee e persino, di pacchi.
È successo la scorsa settimana.
Durante il meeting in cui abbiamo ospitato i partner internazionali di GreenUpYourSelf a Roma, è arrivato il corriere con due pesantissimi pacchi.
Eleonora faticava da sola a portarli dentro, e lasciarli sul marciapiede non era un'opzione. Desiree ha interrotto la presentazione, spiegando la situazione tra sguardi imbarazzati ed esitazioni.
Come ne siamo usciti?
Sudati. Tutti, nessuno escluso.
In compenso abbiamo un divano e una bellissima LIM.
Nella gestione di grandi progetti come nelle piccole disavventure quotidiane, la cooperazione è, ancora una volta, la soluzione vincente.
Ma perché questa storia del divano, nella newsletter istituzionale?
Perché è intima. È una di quelle storie da infilarsi in un taschino, come un paio di occhiali polarizzati, per vedere meglio il mondo, in controluce.
Perché dietro ad un progetto complesso ed impeccabile come GreenUpYourSelf, in controluce, c’è Desiree, che deve sopravvivere all’imprevisto non calendarizzato.
Perché dietro la nuova sede sgargiante di Ciape c’è Eleonora che non può far altro che chiedere aiuto agli ospiti per trascinare dentro il divano.
Perché dietro ad ogni progetto che gestiamo e vi raccontiamo, in controluce, c’è il mondo di chi ci lavora a quel progetto.
C’è chi inveisce per aver perso una coincidenza e chi esulta per aver trovato un’occasione.
C’è chi aspetta una chiamata importante e chi aspetta una persona, che quando arriverà diventerà la più importante al mondo;
C’è chi ha già fatto i regali di Natale e chi deve ancora togliere i costumi da bagno dal cassetto, c’è chi corre perché è in ritardo e chi rallenta perché è in affanno.
C’è chi vorrebbe fare di più e chi non riesce a dire di no, chi sta per chiudere una porta e chi è disponibile ad aprire un portone.
Prendete questa condivisione come un paio di occhiali polarizzati che possono farvi cogliere, in controluce, un pò di quell’ordinaria intimità che infrange le copertine patinate delle stories sui social perché solo se chi ci guarda riesce ad andare oltre, possiamo davvero rendere giustizia al nostro impegno quotidiano. Anche quando non va tutto come dovrebbe.
Questo, infatti, è anche un periodo dal retrogusto amaro.
Come quello della delusione per i progetti non approvati, per esempio.
Oppure quello della tensione per un bellissimo ed ambizioso progetto, 3DGart, che coinvolge Giordania e Palestina e che sta andando avanti, nonostante tutto. Anche se non è semplice, anche se non è “comodo”. E lo abbiamo detto, con poche parole e senza filtri. Più intimo di così ci sono solo gli organi interni.
E poi c’è l’amaro nauseante per la 105esima vittima di femminicidio in Italia nel 2023. In controluce non c’è un raptus improvviso ma un problema culturale. Si chiama patriarcato, si chiama mascolinità tossica, ed ha radici profonde che si possono sradicare solo se si riavvolge il nastro della nostra educazione, in famiglia e a scuola, sin dai primissimi anni di vita, e si costruisce un nuovo modo di vedere le donne, le ragazze, le bambine.
L’amaro in bocca, allora, diventa rabbia e poi azione.
Diventa un percorso di Alfabetizzazione Emotiva e Sessuale per i bambini della scuola primaria che parla di consenso, di rifiuto, del corpo, della relazione con gli altri, della comunicazione rispettosa, del sesso. E lo fa attraverso gli albi illustrati, il teatro, l’argilla, i giochi di ruolo, coinvolgendo non solo i bambini ma anche i docenti e le famiglie.
Si chiama B.A.S.E. ed è una proposta che stiamo portando nelle scuole, illuminate, che vogliono provare a realizzare un’alternativa possibile.
Il programma è pronto ed è disponibile per docenti e dirigenti scolastici di scuole primarie, ma anche per genitori che vogliano proporlo nella scuola dei propri figli. Scrivete ad Eleonora: eleonora@ciape.it
Riavvolgiamo - ancora - il nastro.
Il 12 Ottobre 2023 abbiamo fatto una scommessa, azzardata.
Durante il Summit ErasmusDays2023 a Spazio Europa, l’evento dedicato alle opportunità e alle nuove competenze in ambito Educazione degli Adulti, di fronte ad una platea di formatori esperti, docenti universitari, referenti di enti locali ed esponenti politici tra cui l’Onorevole del Parlamento Europeo Brando Benifei, abbiamo ufficialmente lanciato l’Academy con la promessa di offrire un’alternativa alla formazione a cui siamo tutti abituati e di realizzare una formazione “esperienziale”, a prova di futuro, dove si impara per agire, dove la forma lascia spazio all’azione. Da subito.






È iniziato tutto circa un anno fa ed è andata più o meno così:
✅ Abbiamo iniziato a selezionare e contattare alcuni formatori internazionali che abbiamo incontrato nel corso dei tanti progetti, europei e nazionali, che abbiamo seguito negli ultimi anni;
✅ Li abbiamo invitati ai nostri famosi Residenziali. L’ultimo, lo scorso giugno in Cilento, lo abbiamo raccontato in questa lettera;
✅ Li abbiamo ascoltati, osservati, seguiti durante tutto il percorso di confronto tra pari e scambio di esperienze e buone prassi;
✅ Li abbiamo fatti riposare per l’estate;
✅ Nel frattempo, abbiamo strutturato l’infrastruttura dell'Academy di Ciape, partendo da quello che abbiamo visto e vissuto, in giro per l’Europa.
✅ Li abbiamo ricontattati. Riposati e abbronzati, li abbiamo accolti nella nostra nuova sede e abbiamo chiesto loro di scegliere un tema legato alle nuove competenze europee richieste nel mondo del lavoro e di costruire con noi un'esperienza formativa completamente nuova, dinamica, visionaria. Senza teoria e senza gerarchia.









Così è nato il format del corso "esperienza", un concentrato del Residenziale che permette ai partecipanti di sperimentare in 10 ore di intrattenimento formativo, una metodologia, un modello o una strategia operativa su una nuova competenza di rilevanza europea e portarsi a casa tutto il necessario per replicarla nel proprio contesto. In sintesi, il format prevede:
Un giorno e mezzo (10 ore totali) in presenza, a Roma
Tematiche selezionate sulla base delle nuove competenze a livello europeo
Docenti che non sono - solo - docenti
Certificazione basata sull’EQF (Quadro Europeo delle Competenze) da allegare al CV con un’attestazione delle aree di competenza potenziate
Accesso prioritario alla lista degli invitati in formula all-inclusive per i prossimi Residenziali di Ciape e gli altri eventi di networking
Abbiamo chiuso le candidature per i primi corsi pilota del 2023 con Irene e Cassandra e abbiamo finalizzato il calendario per i corsi del 2024, aperti a tutti.
O quasi.
I corsi “esperienza” sono aperti a tutti ma non sono adatti a tutti.
Abbiamo fatto questa scelta perché in questi 10 anni di progetti in ambito formazione ed educazione, abbiamo raccolto testimonianze, dirette ed indirette, su centinaia di corsi di formazione erogati in ogni Paese Europeo.
Tutti i corsi di formazione formano, ma non tutti riescono a formare per agire.
Per questo, la partecipazioni è limitata ad un massimo di 10 persone per ogni corso e non basta acquistarlo.
Prima conosciamoci meglio.
Si inizia, infatti, dal SIMULATORE ONLINE per le competenze: sono solo 10 domande e ci vogliono pochi minuti.
Quella scommessa, azzardata, è diventata la nostra promessa.
Se ci vediamo in Academy, ricordati di portare con te gli occhiali polarizzati perché c’è un mondo, in controluce.
A presto!
ps. gli unici altri due link che possono servirti adesso sono questi:









Il Pennello bianco.
Nella prima puntata de Le Pennellate, avevamo promesso uno spazio dedicato alle storie degli altri in ogni newsletter, il “pennello bianco”.
Manteniamo sempre le promesse.
Altheo Valentini, ambasciatore Erasmus+ EDA
“Il punto di forza del Social Hackathon è quello di basare l'intero processo sul potenziale educativo che un'esperienza di co-creazione può offrire a tutti i partecipanti, indipendentemente dal loro livello di competenza digitale e dal loro profilo professionale o personale.
In questo senso, il contest rappresenta la fase finale di un processo di medio-lungo termine in cui tutti i partecipanti hanno finalmente la sensazione di aver vinto qualcosa, indipendentemente dal fatto che siano stati effettivamente premiati con una targa o un altro tipo di riconoscimento.”
Altheo Valentini, amico, partner e stimato professionista, è l’ideatore del format e ha collaborato alla realizzazione di una pubblicazione promossa da EPALE e disponibile sia in formato cartaceo che digitale, che approfondisce il metodo educativo del Social Hackaton e lo propone come modello educativo inclusivo, collaborativo e sostenibile da replicare in ogni ordine di scuola.


